Del mio Sol son ricciu tegli, i capegli, non biondetti, ma brunetti, son due rose vermigliuzze, le gottuzze, le due labra rubinetti. Ma dal di ch'io la mirai, fin qui mai, non mi vidi hora tranquilla, che d'amor non mi se'Amore, in quel core, ne pur piccio la favilla. Ben e ver, ch'ei pargoleggia, ch'ei vezzeggia, gratioso fanciuletto, ma cosi pargoleggiando; vezzeggiando, non ci lascia core in petto. Lasso me, quando m'accesi, dire'in tesi, ch'egli altrui non affligea, e che tutto era suo foco, riso e gioco, e ch'ei nacque d'una Dea.